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COVID-19 – Informazioni sanitarie per i connazionali in Etiopia

La presente nota informativa è stata redatta in stretto raccordo con i medici di fiducia dell’Ambasciata, Dott.ssa Saba Lambert e Dott. Yosef Asfaw, con l’obiettivo di fornire suggerimenti su cosa fare e chi contattare in caso di sospetti sintomi da COVID-19. Queste indicazioni potranno essere modificate in base all’evolvere della situazione del contagio nel Paese e della risposta delle Autorità sanitarie etiopiche all’emergenza.

 Il virus è estremamente contagioso e può essere trasmesso molto facilmente anche da persone “asintomatiche”, ossia che hanno contratto il virus ma non manifestano alcun sintomo. Anche per questo, le misure di prevenzione indicate dall’OMS e dalle autorità sanitarie italiane ed etiopiche e divulgate dall’Ambasciata sin dall’inizio di febbraio (distanza interpersonale di almeno 1,5 metri, frequente lavaggio e disinfettazione delle mani etc…) devono essere attentamente osservate in ogni momento e nei confronti di tutti.

In caso di necessità, riportiamo di seguito i contatti:

 

Quali istituzioni coordinano la risposta al COVID-19 in Etiopia?

Il “Piano di Preparazione e Risposta” adottato in data 1 febbraio 2020 prevede un meccanismo di coordinamento tra l’Ufficio del Primo Ministro e le Autorità sanitarie, a cominciare dal Ministero della Salute. Il 27 gennaio è stato attivato un “Incident Managment System” (IMS) presso l “Ethiopian Public Health Institute” (EPHI) di Gulele. Il menzionato Piano d’azione prevede attività anche negli Stati Regionali, che si stanno adoperando in termini di preparazione e riposta all’epidemia.

 

Cosa devo fare se penso di avere sintomi da COVID-19?

In caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie occorre innanzitutto restare a casa, collocandosi preventivamente in auto-isolamento al fine di evitare contatti con altre persone, rispettando con la massima attenzione tutte le altre misure preventive (lavaggio frequente delle mani, disinfezione delle superfici etc…). Si raccomanda di contattare con la massima urgenza telefonicamente il proprio medico di fiducia, per una prima consulenza a distanza. I medici possono fornire dispositivi di protezione individuale (DPI)  e potranno ritenere necessario, a seconda della gravità dei sintomi, contattare i servizi sanitari etiopici per coordinarsi con loro su come procedere.

 

Posso andare per un controllo in clinica in caso di sintomi da COVID-19?

Come indicato sopra, occorrerà innanzitutto una consulenza medica al telefono, per evitare di favorire il contagio nel tragitto verso la clinica e per non esporre lo stesso personale medico ed infermieristico ad un eventuale contagio. È fondamentale prendere tutte le misure per tutelare la salute propria e degli altri sin dalla prima fase di un sospetto caso di infezione.

 

Cosa fare in caso di evidenti sintomi da COVID-19?

In stretto raccordo con il medico di fiducia, occorrerà informare l’Ethiopian Public Health Institute (EPHI). I numeri di emergenza in Etiopia sono: 8335 – 444 – 952. Il paziente potrebbe essere trasferito presso uno degli appositi centri di isolamento per ulteriori controlli.

 

Dove posso effettuare un tampone?

In Etiopia viene eseguito il test RT PCR (Real Time Polymerase Chain Reaction) specifico per il COVID-19. Vi sono varie strutture autorizzate dall’Ethiopian Public Health Institute che dispongono del kit per eseguire il test, tra cui si segnalano il drive through allestito presso il Millenium Hall (Bole) e la Suisse Clinic ove opera la dott.ssa Saba Lambert, medico di fiducia di questa Ambasciata. Occorrono circa 24 ore per ottenere il risultato.

 

Cosa devo fare se risulto positivo al tampone?

In linea con le disposizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Istituto di Salute Pubblica Etiopico obbliga tutte le persone risultate positive al test ma con condizioni di salute stabili e sintomi lievi a rimanere in autoisolamento a casa per 14 giorni. E’ fatto divieto a chiunque risulti positivo al COVID-19 di circolare liberamente al di fuori del proprio luogo di isolamento, a rischio di conseguenze penali stabilite dall’Ufficio del Procuratore Generale e dell’Autorità giudiziaria etiopica. Se la persona positiva vivesse in casa con altre persone, deve isolarsi in stanze dedicate e non condividere nessuno spazio né oggetti con gli altri.

  

Come vengono gestiti i controlli all’arrivo in aeroporto?

L’aeroporto di Bole ha da alcune settimane predisposto il controllo dei passeggeri in arrivo, che consiste nella misurazione della temperatura corporea attraverso un sistema di telecamere a raggi infrarossi e nella raccolta delle informazioni concernenti il passeggero (oltre ai dati anagrafici ed ai contatti, informazioni sugli spostamenti recenti). Le misure adottate dal Governo etiopico prevedono che ogni passeggero in arrivo in Etiopia debba trascorrere – a proprie spese – un periodo di auto-isolamento presso il proprio domicilio/hotel di 7 giorni previa presentazione obbligatoria di un certificato di negatività al COVID-19 (metodologia PCR SaR COV-2) effettuato nei 5 giorni antecedenti l’arrivo nel Paese. 

 

Come e quando informare l’Ambasciata?

Se un connazionale, in stretto raccordo con il proprio medico di fiducia, dovesse avere sintomi tali da giustificare il ricorso all’ospedalizzazione e/o all’evacuazione medica, occorrerà tempestivamente informare l’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba (cellulare di emergenza: +251 911 24 75 13).

 

Quali sono le cliniche a cui rivolgersi per consulenza medica?

I connazionali sono invitati a rivolgersi al proprio medico di fiducia. L’Ambasciata consiglia inoltre la Suisse Clinic (http://www.suisseclinic.com/ tel. +251 (0) 114161649 o +251 (0) 921787120) ed il Nordic Medical Centre (https://www.nordicmedicalcentre.com/ tel. 8901 o +251 929 105 653). Come già indicato, in caso di sospetto contagio occorrerà contattarle telefonicamente. Entrambe le cliniche hanno comunque predisposto misure per il c.d. triage (ossia il controllo preventivo) dei pazienti sospetti di contagio, con apposite strutture separate dal resto della struttura, anche per evitare l’eventuale contagio del personale sanitario. È fondamentale assicurare la massima trasparenza e responsabilità nel colloquio con il personale medico, per metterlo nelle migliori condizioni di valutare la situazione in maniera obiettiva ed informata.

 

È consigliabile restare a casa anche in Etiopia in questa fase?

Dato il rapido incremento di contagi in Etiopia e la saturazione dei posti ospedalieri, è consigliabile limitare al minimo essenziale i contatti anche in Etiopia. L’indicazione di limitare al minimo i contatti sociali è di fondamentale importanza soprattutto per le categorie più esposte alle conseguenze del COVID-19, quali gli anziani ed i soggetti con le patologie più a rischio (ipertensione, patologie cardiache e respiratorie, diabete, trattamenti oncologici recenti). 

 

Dove posso reperire informazioni aggiornate sull’evoluzione dell’epidemia?